L’Ispettorato del Lavoro di Vicenza soffre, da anni, di una situazione di grave carenza d’organico.
A fronte di circa 60 unità di personale nel 2006, conta, alla data della presente, poco più di venti dipendenti.
E’ arrivato il momento di porre la massima attenzione.
Vicenza possiede un tessuto artigianale e industriale tra i primi in Italia. A fronte di questo i venti dipendenti dell’Ispettorato di Vicenza non possono nulla. E’ inutile girarci attorno.
La situazione, già da anni incancrenita, è diventata insostenibile per il personale tutto, amministrativo ed ispettivo. Non possiamo più nasconderci dietro un dito!
Negli ultimi tempi, e questo già ben prima della pandemia, i dipendenti di Vicenza hanno dedicato tutte le loro energie e tutto il loro tempo, sottraendolo alle proprie famiglie ed ai propri affetti per coprire le falle del sistema, per far vedere all’Ispettorato Interregionale di Venezia e ai vertici di Roma che tutto andava bene.
Bene! E’ ora che tutti sappiamo che era una fandonia! Nulla andava per il verso giusto, nella realtà.
Il personale di Vicenza, lungi dal poter coprire attività “tipiche” come quelle ispettive e del servizio legale-contenzioso, non riesce a rispondere più nemmeno alle esigenze dell’utenza. Peggio, non riesce più a gestire il front-office, a gestire contratti e impegni di spesa. A pagare le bollette e le missioni per mandare avanti l’ufficio, insomma!
Il personale gestisce provvedimenti ed atti alla sera, a casa propria, scansando figli e preoccupazioni, gratuitamente e per solo spirito di sacrificio. Sanno già che, in risposta, non ci sarà un “grazie” da parte di nessuno!
Questa Sigla ha già evidenziato molte volte la situazione di Vicenza, così come di altri uffici del territorio. Ma all’Amministrazione non importa niente, è evidente!
Ci riempiamo la bocca con grandi concetti come il ruolo dell’Ispettorato nel contrasto ai fenomeni di sfruttamento, il controllo di situazioni di stress da lavoro correlato, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro e poi lasciamo i lavoratori del territorio in balìa della sorte? Questo ci sta dicendo l’Amministrazione?
Ebbene sì! E sapete perché lo diciamo con tanta sicurezza? Perché, a fronte di questo atavico “dramma”, nelle assegnazioni del personale amministrativo di questi giorni, a Vicenza toccano ben sette funzionari amministrativi! Sette funzionari? A Vicenza non si riesce a gestire il front-office per assenza di personale e pensano di inviare sette funzionari? Perché? E quando? E chi affiancheranno, visto che non c’è nessuno da affiancare?
Espletare procedure concorsuali solo per funzionari di Area Terza e ispettori appare peraltro una scelta suicida!
Chi consentirà il funzionamento degli uffici senza personale di Area Seconda?
Perché poi, nella scelta delle unità da assegnare ai territori, l’Amministrazione non ha voluto nemmeno ascoltare le Organizzazioni Sindacali?
Ma, ora basta con le parole! Passiamo ai fatti!
Il personale di Vicenza non può più garantire il normale funzionamento dell’ufficio.
Il personale di Vicenza non lo garantirà più!
Il personale di Vicenza non ne può più di vane promesse, ormai stantie.
Non è compito del personale di Vicenza tappare i buchi col proprio sedere. Questo è compito dell’Amministrazione, di ogni seria Amministrazione pubblica, portatrice di interessi essenziali come la nostra.
Decida Roma cosa vuole fare di Vicenza!
Lo dica una volta per tutte e con chiarezza!
O vorrà inviare persone di Area Seconda e Terza in numero congruo, qui, ora, subito, oppure decida di chiudere l’ufficio e trasferire le funzioni essenziali ad altro ufficio territoriale!
VOGLIAMO UNA RISPOSTA SUBITO!
Al grido di Vicenza però si aggancia anche quello di molti altri Uffici che sono in grande sofferenza e l’atteggiamento dell’Amministrazione è davvero inconcepibile e gravissimo: si è proceduto all’elaborazione di nuove piante organiche che non sono nemmeno state presentate alle OO.SS. tantomeno sono stati discussi con queste ultime i criteri di attribuzione del personale ad ogni singolo ITL o IIL. Cosa ancor più grave si è provveduto ad assegnare le nuove unità di personale ad ogni singolo ufficio sempre in maniera unilaterale e senza aver esperito prima le procedure per la mobilità interna del personale.
Per questo chiediamo con urgenza un incontro su questi argomenti altrimenti saremo costretti ad attivare le procedure previste per la mancato rispetto delle norme contrattuali.
IL COORDINATORE GENERALE
Angelo Piccoli