(Ovvero quando il rimedio è peggiore del male)

Facciamo seguito al nostro precedente notiziario, nel quale invocavamo una maggiore presenza e compartecipazione – nel rispetto dei ruoli –nella indegna vicenda della mancata considerazione del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel processo di perequazione della Indennità di amministrazione.
Abbiamo avuto conto di suo incontro estemporaneo, Dott. Giordano, con il personale dell’ITL di Roma, nel quale ha dato importanti notizie, le stesse che noi invocavamo appunto con il nostro notiziario.
Quanto riferitoci in merito ai contenuto dell’incontro, se da un lato ha finalmente fatto palesare la presenza dei vertici INL su questa – lo ribadiamo – INDEGNA vicenda della mancata perequazione, anzi, di un attivismo del quale soltanto ieri lei, direttore, ha voluto partecipare gli astanti, da un altro ci muove a critica su un paio di aspetti, il primo di metodo, il secondo di merito.
Sul metodo, è da tempo che tutte le OO.SS. in coro univoco e unanime, chiedono di riprendere gli incontri, per le innumerevoli questioni aperte cui la (s)perequazione si è solo aggiunta in ordine di tempo. Noi stessi con il comunicato cui facciamo riferimento sopra, abbiamo chiesto una sua maggior presenza e informazione sulla mancata perequazione, che poi altro non era se non esattamente quanto da lei fatto ieri, peccato che non lo ha fatto con convocazione a tutte le OO.SS. ma rivolgendosi in maniera appunto estemporanea al solo personale ed alle sole sigle presenti. Noi ascolteremo quanto detto già soltanto lunedì prossimo, ma crediamo che questa convocazione sia tardiva, a meno che non vi siano novità da oggi a lunedì.
Secondo aspetto, circolava voce cui onestamente nessuno aveva creduto, proprio perché incredibile, che per sbloccare la questione della mancata perequazione, fosse stato messo in campo e ‘offerto’ come sacrificio agli dei, il cosiddetto ‘decreto PoleM’, denominazione che ha ormai acquisito il fondo incentivi ispettori di cui all’art. 14 del D.L.145/2014.
Ecco, direttore, lei è con noi da non molto tempo, forse non le è stato raccontato che quel fondo incentivi derivò da una lunghissima e estremamente sacrificata lotta del personale ispettivo che per un lungo periodo e stanco di essere – come oggi del resto – maltrattato e bistrattato, aveva ritirato il mezzo e si era sobbarcato il servizio ispettivo con mezzi diversi.
Da allora si ha quel riconoscimento che – incrociato anche con l’art. 5 comma 2 le<era (b):
(previsione di una specifica indennità volta a favorire la messa a disposizione del mezzo proprio) della norma istitutiva di INL, cioè il 149/2015, ha una funzione di ristoro della messa a disposizione del mezzo proprio, ciò nonostante da ultimo sia stato in qualche modo ‘violentato’ in parte e riportato ad essere – si ripete -in parte, un doppione del FRD.
Sarebbe a dire che risolviamo la questione mettendo in campo quote di salario che indennizzano diverse responsabilità, disponibilità (ci sono lì dentro anche incentivi per attività in orari notturni, festivi, task force), messa a disposizione del mezzo proprio, a favore di tutto il rimanente personale? Compresi dirigenti e neoassunti ? Ma in nome di quale abominio la soluzione – per una parte dei funzionari e guarda caso sempre e solo quelli ispettivi – il rimedio deve essere peggiore del male ?
Che poi, pare che a scatenare le divisioni ci si trovi gusto, a espressa domanda della platea, se si andasse a intervenire sul fondo liti, la sua risposta è stata – toccherei il meno possibile.
Allora, Dottor Giordano, non tocchi nulla, per favore. La vicenda deve essere risolta da chi l’ha causata. Cioè la politica. Abbiamo capito proprio da quando ha riferito ieri che ci si è mossi per tempo, la cosa è stata posta all’attenzione della Funzione Pubblica a Novembre e non è stata presa in considerazione. Il personale – è stato detto ieri e lo facciamo nostro – ne fa una questione di dignità, ma non si provi a dividere o a dividerci, se possibile dopo aver acquisito le informazioni di ieri la lotta continuerà ancora più intensa, vedremo fin quando il Governo sarà in grado di sostenere che vuol fare la lotta al caporalato, allo sfruttamento lavorativo, alle morti sul lavoro, trattando a pesci in faccia coloro che ogni giorno nei territori è – stivali sul campo – contro questi fenomeni: non basta assumere a frotte nuovi ispettori, titoli o non titoli, bisogna trattare bene quelli che già ci sono e che da sempre sbattono il muso contro ingiustizie e vessazioni ormai insopportabili.
Da ultimo ma proprio per enfatizzare la cosa, va assolutamente evidenziato che moltissime delle attività degli ITL, altro non sono se non la promanazione territoriale delle attività del Ministero del Lavoro, senza pretesa di esaustività, citiamo Patronati, Emersioni, Interdizioni lavoratrici madri, 410, verifiche CIGS, esodati, rendicontazioni fondi finanziati, indennità soccorso alpino, ecc. ecc, sono innumerevoli attività che cosi come erano – molto tempo fa degli UPLMO – sono transitate nelle DPL/DTL e poi sic et simpliciter in INL; cosa si intende fare di tutto questo ? Se noi – a quanto pare – non siamo più considerabili, né letteralmente né in via interpretativa, una promanazione territoriale del Ministero del Lavoro, siamo sicuri che dobbiamo continuare a sobbarcarci tutto questo fardello ? La domanda è retorica ma la risposta dovrà essere concreta.
Giorno 04 marzo assemblee in tutte le ITL e presidio sotto il Ministero del Lavoro !
Giorno 18 marzo sciopero di tutto il personale di INL !
E… NON CI FERMEREMO!
IL COORDINATORE GENERALE Angelo Piccoli