Come tutti sapete sono anni ormai che la FLP non firma un accordo per la distribuzione del Fondo
Risorse proprio perché i criteri vengono decisi ad anno concluso. Anche quest’anno, ancora una
volta, ci ritroviamo a fine anno a discutere del Fondo del 2020 ormai trascorso e già questo baste-
rebbe per essere contrari alla proposta dell’Amministrazione ma quest’anno quest’ultima è davve-
ro irricevibile per cui abbiamo deciso di fornire all’amministrazione degli spunti di riflessione che
abbiamo inviato attraverso la nota che vi alleghiamo.
Dalla bozza inviata alle OO.SS. sembra che nel 2020 nulla di diverso dagli altri anni sia successo tan-
to che la stessa è un mero copia e incolla degli accordi degli anni precedenti.
Ci è apparso doveroso segnalare che, fatta eccezione per i primi due mesi dell’anno, l’Italia si è tro-
vata e si trova tuOora a vivere un periodo difficilissimo a causa della pandemia da COVID 19 che ha
stravolto anche la normale a6vità lavoraKva quoKdiana; gli obiettivi non verranno raggiunti né, se
ciò è avvenuto non ne è stata data noKzia, sono staK modificaK e applicaK corre6vi tanto che gli
stessi piani operaKvi, che dovrebbero essere la concretizzazione sia per il piano operativo, sia per il
personale (piano individuali), tra l’altro consegnati nell’ultimo trimestre dell’anno in corso, non
hanno riportato puntuali e specifici riferimenti alla diversa attività messa in campo nell’anno in cor-
so a causa dell’emergenza COVID.
Ci saremmo aspettati che, visti i notevoli disagi sopportati dal personale che ha dovuto operare da
casa senza adeguati programmi, strumentazioni e connessioni (quest’ulKme quasi per tu6 perso-
nali) ci fosse uno sforzo da parte dell’amministrazione a favore di un accordo che superasse gli
schemi ormai vetusti ed obsoleti messi ancor più in evidenza dalle criKcità dovutemesse alla fase
emergenziale.
La prima richiesta è quella di implementare il FRD 2020 con tutti i risparmi di gestione operati nel
corso dell’anno (buoni pasto, missioni e trasferte, cancelleria, utenze, queste sono solo alcune del-
le cose che ci vengono in mente).
L’aver dovuto lavorare da casa (tutt’altra cosa è il lavoro agile) ci ha costretti a orari e modalità non
sempre canoniche pur di riuscire a portare avanti l’attività istituzionale che non è stata mai trala-
sciata. Per questo motivo riteniamo che nel FRD del 2020 la prima cosa da prevedere sia un bonus
di 500 euro per coloro che hanno lavorato da casa con mezzi messi a disposizione dal’Amministra-
zione (computer, connessione) e 1000 per coloro che invece hanno operato con mezzi e connes-
sioni personali.
Come su richiamato, la logica degli obiettivi raggiunti e del numero di pratiche effettuate o del
compenso legato alla presenza per quest’anno sono davvero improponibili per cui un metodo di
distribuzione del FRD potrebbe essere semplicemente legato all’essere in servizio nell’anno di che
trattasi (per capirci non andrebbe erogato esclusivamente a quelle persone comunque assenti per
istituti le cui assenze non sono equiparate alle presenze). Ciò eviterebbe di penalizzare coloro che,
loro malgrado, non hanno potuto svolgere la loro attività a tutela della loro e della salute degli al-
tri.
Piccoli elementi di differenziazione potrebbero essere le particolari attività svolte (per questo si
pensi alle attvità di controllo messe in atto dai vari DPCM ) che però andrebbero demandate alla
contrattazione locale.
La logica del numero dei controlli (per non parlare delle pratiche irregolari) appare a dir poco in-
comprensibile.
Altra a6vità che andrebbe sicuramente remunerata è quella legata alla messa in funzione delle
progressioni orizzontali e P.O. che hanno richiesto un particolare impegno da parte del personale in
tempi molto stretti. Si potrebbe prevedere anche qui un budget forfettario.
Siamo dell’idea che il compenso previsto per il personale del Contenzioso (pagato con gli importi
delle spese per liti) non confluisca nel FRD o, se proprio ciò debba avvenire, venga stabilita esatta-
mente la quota all’uopo dedicata (proveniente dagli introiti delle spese per liti) con criteri che an-
che qui non possono essere quelli previsti ma che, a nostro parere, dovrebbero, per quest’anno,
prevedere forme indennitarie che vadano a “risarcire” i disagi dovuti alla messa in aOo dei processi
telematici in tempi stretti e senza idonea preparazione. Tale quota, per quest’anno, dovrà essere
distribuita a tuOo il personale del Contenzioso che, con diverso peso, partecipa e collabora nel pro-
cesso.
Un’altra quota andrebbe erogata per il personale del processo gestione risorse che ha dovuto
provvedere in maniera convulsa ad approvvigionamenK di mascherine, DPI, modifiche di contratti
con le ditte di pulizia, igienizzazioni e sanKficazioni dei locali, e tuOe le altre disposizioni di volta in
volta richieste dai vari DPCM.
Analoga pressione andrebbe fatta per il personale del Processo Utenza che ha dovuto, improvvi-
samente, mettere in campo strategie e modalità lavorative differenti (conciliazioni in via telemati-
ca, ecc.)
Altra quota si dovrà prevedere per i Funzionari informatici che hanno dovuto rendere fruibili tutti i
nuovi portali per il personale ispettivo in tempi stretti e durante la pandemia, mettere in campo
tuOe le strategie per permettere ai colleghi di lavorare da casa (trasferimenti di chiamata, supporto
ai problemi che quotidianamente si presentavano, ecc.)
Queste somme, che potrebbero essere interpretate anche come ristori per partcolari disagi, an-
drebbero ad eliminare quella voce che non è mai piaciuta a nessuno, nemmeno a coloro che ne
hanno beneficiato, del 25% erogato (senza un vero perché) al personale amministrativo in quanto
tale.