Si riporta di seguitto il notiziario n. 144 del 26/11/2020

  In questi giorni, nei vari uffici del territorio, si sta riproponendo la situazione già verificatasi in primavera, la programmazione delle ferie residue.

 

 Ci sembrava di essere stati chiari la scorsa volta, ma probabilmente così non è stato: le ferie sono quell’istituto normativo necessario al lavoratore per recuperare le energie psicofisiche. Nella situazione emergenziale che stiamo vivendo ci domandiamo come tutto ciò sia possibile.

  Siamo nuovamente segregati in casa,  non si possono avere contatti con altre persone, non si può nemmeno raggiungere la località della seconda casa, cosa ci dovremmo fare con le ferie?

  Tra l’altro  il CCNL all’art. 15 prevede:”In caso di motivate esigenze di carattere personale e compatibilmente con le esigenze di servizio, il dipendente dovrà fruire delle ferie residue al 31 dicembre entro il mese di aprile dell’anno successivo a quello di spettanza”. Ora, le motivate esigenze di carattere personale sono palesi a tutti, quelle di servizio non ci sono in quanto gli uffici sono aperti con un numero ridottissimo di personale, per cui ci domandiamo: sarà forse l’ennesimo  trucchetto per risolvere la presenza del personale negli uffici? Inoltre il CCNL non parla di numero di ferie da poter trasportare ad aprile per cui anche il discorso di poterne trasportare un numero minimo ci pare ridicolo.

     Ma ci domandiamo anche: E’ possibile che si continuino a sollevare problematiche legate al contratto quando siamo in uno stato emergenziale?  In queste situazioni entrano in vigore norme speciali e, ove queste non fossero espressamente palesate, il buon senso. Ma è possibile che in questo ente ci sia solo una manica di burocrati (quando a loro fa comodo) e nessuno che abbia la capacità di guardare oltre e assumersi un minimo di responsabilità (nemmeno dove ciò è possibile) per rendere questo periodo drammatico un pò meno difficoltoso?

    Non abbiamo mai sentito la vicinanza dell’Amministrazione al personale, men che mai in questa fase; abbiamo avuto ed abbiamo colleghi colpiti direttamente o indirettemanente dal COVID abbandonati a loro stessi e addirittura vessati da dirigenti che, in frangente cosi grave, li redarguiscono sul “non aver svuotato il proprio armadio in ufficio. Dall’inizio della pandemia questa O.S. ha dovuto lottare quotidianamente per il riconoscimento di diritti sacrosanti per i lavoratori sentendosi rispondere ogni volta che la norma prevede che, il contratto dice così…

  

 Basta ricordare la vicenda dei buoni pasto. Si stanno ancora spettando non si sa quali disposizioni.  

Stiamo ancora aspettando i lavori dell’organismo paritetico dell’innovazione sul lavoro agile. Stiamo ancora aspettando che venga reso smartizzabile il lavoro per tutti. 

Nel frattempo negli uffici del territorio, soprattutto nelle zone rosse, si fanno i salti mortali per cercare di ridurre al minimo le presenze del personale. I nostri Direttori centrali hanno dimostrato ampiamente di non essere in grado di gestire un’Agenzia, manca loro quella capacità manageriale che non è nelle corde di un dirigente abituato a lavorare per un Ministero dove tutte le disposizioni calavano dall’alto, dove tutto era già predisposto e dove, tutto sommato, se si commetteva qualche errore, comunque si era tutelati. E’ anche questo che impedisce all’Agenzia di decollare!

                                                                    IL COORDINATORE GENERALE

                                                                               Angelo Piccoli